Vaccinazione antitetanica obbligatoria per gli sportivi
Pubblicato il 26 Settembre 2017
La legge 292 del 5/3/1963 ha reso obbligatoria la vaccinazione anti-tetanica per tutti gli iscritti delle Federazioni ed Enti del CONI. La L.R. Toscana n.35/2003 ha ripreso tale obbligo attribuendo all’ASL compiti di verifica e controllo del rispetto della norma e prevedendo l’annotazione della data di vaccinazione nell’apposita sezione del libretto medico sportivo da parte della struttura che rilascia il certificato di idoneità.
Pertanto è indispensabile presentare al momento della visita di idoneità sportiva il documento sanitario comprovante l’avvenuta effettuazione della vaccinazione antitetanica obbligatoria per legge per consentire la prescritta verifica e eventuale annotazione
Questo Istituto, nel caso di assenza di copertura, rende possibile eseguire con un modico supplemento il richiamo delle vaccinazione anche nel corso della visita di idoneità.
La vaccinazione antitetanica è importante perché il tetano è una malattia grave che causa la morte di una persona su due che la contraggono. Nonostante la sua diffusione si sia notevolmente e progressivamente ridotta nel tempo, in Italia vengono ancora segnalati circa 100 casi ogni anno. La grande maggioranza riguarda persone oltre i 50 anni, in prevalenza donne, che durante la loro vita non hanno mai ricevuto il vaccino, il che attesta l’importanza della vaccinazione. Per essere efficace, il vaccino deve essere praticato in tre dosi iniziali (la seconda a distanza di 6-8 settimane dalla prima, la terza entro un anno dalla seconda). Al ciclo primario di base, praticato oggi con le vaccinazioni obbligatorie nell’infanzia, devono seguire dosi di richiamo ogni 10 anni per il resto della vita. Il vaccino ha un’efficacia altissima, che sfiora il 100% ed è generalmente ben tollerato.
Gli effetti indesiderati più comuni sono le reazioni infiammatorie di breve durata nel punto di iniezione; la febbre, per lo più modesta, compare in circa il 5% dei casi; mal di testa o malessere sono poco frequenti.
Il tetano è causato dalla tossina prodotta da un germe (il Clostridium tetani) le cui spore sono presenti nel terreno, nell’acqua, e nella polvere. Lo sportivo può introdurle accidentalmente attraverso ferite o piccole sbucciature della pelle. Sono più pericolose le ferite piccole e che sanguinano poco; la spora infatti si riproduce meglio quando l’ossigeno è scarso, quindi con ferite come quelle provocate da piccoli oggetti appuntiti, chiodi, spine. La tossina tetanica provoca una potente contrazione dei muscoli: il sintomo iniziale che compare in media dopo una decina di giorni dalla ferita, consiste nella difficoltà ad aprire la bocca, a masticare e a parlare, dovuta ad una contrazione dei muscoli della mandibola. Le contrazioni muscolari possono, in un secondo tempo, estendersi ad altri muscoli del corpo compresi i muscoli che regolano la respirazione e provocare la morte.
Profilassi post – esposizione
In caso di ferite, soprattutto se provocate da chiodi, attrezzi da giardinaggio e strumenti acuminati, cioè ferite profonde (più di 1 cm) e sporche, il rischio di contrarre il tetano è consistente.
In questi casi è indispensabile valutare lo stato di protezione nei confronti del tetano e decidere di conseguenza:
- Se sono passati meno di 5 anni da un ciclo vaccinale completo, non occorre nessun intervento in questo senso.
- Nel caso in cui la persona sia stata in precedenza vaccinata ma siano trascorsi più di 5 anni dall’ultimo richiamo, può essere indicato, in base al tipo di ferita, somministrare una dose di vaccino.
- Nel caso in cui la persona non sia mai stata vaccinata o abbia ricevuto complessivamente, meno di tre dosi, occorre somministrare contemporaneamente le immunoglobuline antitetaniche (che conferiscono una protezione passiva immediata e temporanea), e la prima dose di vaccino, completando il ciclo vaccinale con le successive due somministrazioni alle scadenze previste.
Con questa breve, sintetica esposizione non si ha la presunzione di essere esaustivi dal punto di vista strettamente scientifico, ma si vuole semplicemente e, si spera, efficacemente, sensibilizzare il lettore, sportivo e non, a non sottovalutare l’importanza di questa semplice incombenza, sottolineiamo obbligatoria per gli sportivi.
In tal modo non ci si espone alla malattia tetanica che, se non vaccinati, può essere causa ancora oggi del 50% di decessi in caso di malattia conclamata e non tempestivamente trattata in ambiente sanitario idoneo.